Blu come il mare. Maternità e autismo

Blu come il mare. Maternità e autismo

BLU COME IL MARE
C'è un caldo infernale.
Lasci l'autostrada perché hai visto il mare.
Immergere i piedi nell'acqua é il primo incontro, piacevole, fresco e rigenerante. Alzi lo sguardo e con un sospiro di sollievo osservi il blu dell'orizzonte. Il primo senso d'ignoto: sai che da sola non potrai mai vedere la fine, ma é così bello.
Immergi le gambe e vai avanti...fa freddo, ma ci si abitua e ci si sente trasportare. Che altro? Intuisci che sotto il tuoi piedi qualcosa si muove, ma se lo vuoi vedere bene devi immergere la testa. Devi trattenere il fiato, ma una voce ti ricorda che devi respirare per vivere...e allora temporeggi. Il freddo é passato, si sta bene e ci si sente leggeri, ma quel Blu all'orizzonte, che Dio mi protegga, é il blu che fa innamorare perdutamente, lo stesso che i soffitti delle cattedrali invidiano, é il blu che i pittori sognano, é il profondo del mio animo.
Temporeggi mentre alla mente salgono tutti gli ammonimenti che conosci " torna indietro, annegherai" e ancora "se fossi fatta per quel blu saresti un pesce".
Come spiegare che sei annegata per vedere il blu, come dire a tua madre che le sue raccomandazioni sono un ostacolo? Come rinunciare a tutto quello che sai per imparare a nuotare? Scende il buio.
Non vedi più neanche il tuo corpo, sotto di te potrebbe aggirarsi una creatura marina, di quelle possenti e silenziose dei libri. Sei Ulisse caduto dalla sua nave.
Poi però il cielo stellato si riflette sul mare e quel blu diventa vitale. Dio perché non mi hai fatto con le branchie?
Qualcosa si muove, é un sub, emerge e ti passa le sue bombole " studio da una vita questo ignoto...non te lo puoi perdere"
Ti presta l'attrezzatura, la torcia la maschera. Ti presta il respiro, nuovi occhi una via luminosa.
Sotto l'acqua scogli, ricoperti di vita colorata che ondeggia, svettano silenziosi verso di te. Meraviglioso terrore, impotenza spiazzante. Sei lì con i piedi nel nulla, piccola, indifesa e ignorante. Stai volando su una città perduta, sulla meraviglia del mondo e non sai dove poggiare il tuo corpo, non sai dove fuggire.
Ma l'acqua ti sostiene e tu non muori, senti di appartenere a quel blu che ti accoglie e ti regge. Il freddo e la stanchezza non sono più ostili.
Domani tornerò, e anche il giorno dopo e quello dopo ancora. Arriverò all'orizzonte che mi ha invitato e a cui appartengo.
Ieri era la giornata della sensibilizzazione all'autismo. Ringrazio i nostri terapisti, le maestre e tutti quelli che si sono innamorati del blu di questo mare.
Dopotutto
Se l'uomo non amasse il mare non avrebbe inventato le barche.
Torna al blog

1 commento

Mi sono innamorata del blu di questo mare…
Mi sono immersa nelle sensazioni le sentivo in me.
Narratrice meravigliosa di ciò che non si può narrare ma si prova.

Caterina Maiorana

Lascia un commento

Si prega di notare che, prima di essere pubblicati, i commenti devono essere approvati.